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Il Registro e l’assicurazione dei volontari: un incontro tra esperti

Il Registro e l’assicurazione dei volontari: un incontro tra esperti

Il Codice del Terzo Settore ha dedicato diversi articoli alla figura del volontario e alla sua importanza all’interno degli enti; in particolare, si è concentrato sull’importanza di una loro corretta individuazione e tutela. In un Decreto successivo, ha ulteriormente specificato e definito la tematica assicurativa.

Pubblicato il 05/02/2024

In due occasioni Italia non profit e Gruppo Assimoco hanno organizzato un incontro tra esperti sul Registro e l’assicurazione dei volontari, aperto a tutte le organizzazioni.

Sono state presentate le principali novità normative e gli obblighi in capo agli enti nella gestione dei volontari, e suggerito una serie di soluzioni e approcci per rispondere al meglio alle nuove esigenze.

Le novità normative e gli obblighi conseguenti

Il Codice del Terzo Settore (all’articolo 17) definisce in modo molto completo e dettagliato chi è il volontario, delineando di fatto un profilo e delle caratteristiche molto particolari.

All’articolo 18 poi sancisce l’obbligo per gli ETS di assicurare tutti i volontari (abituali e occasionali), contro gli infortuni, le malattie e per la responsabilità civile verso i terzi.

Il come farlo è stato poi dettagliato dal DM 6 ottobre 2021, che – fra le altre cose – al suo articolo 3 prevede che i volontari vadano inseriti in un apposito registro.

Il registro dei volontari diventa così un elemento fondamentale per la regolarità del rapporto tra ente e volontario, e per la corretta relazione con l’impresa assicuratrice.

Assicurare i volontari: come organizzarsi

È molto importante notare che il DM 6 ottobre 2021 precisa (all’art. 1) che tutti i volontari devono essere assicurati, anche quelli occasionali: è fondamentale per le organizzazioni essere in grado di definirli differenziandoli rispetto a quelli abituali.

Sempre lo stesso decreto ha previsto che possano esistere dei meccanismi assicurativi semplificati: parliamo delle polizze “collettive” o “numeriche”, che si rivolgono a una pluralità di soggetti, determinati o determinabili.

È importante che l’ente sia in grado di raccogliere e comunicare alla propria impresa assicuratrice i dati di tutti i volontari, anche di quelli occasionali: perciò, anche se per loro non è previsto l’obbligo di inserimento nel registro, è comunque buona norma segnare i loro dati all’interno dello stesso, in una sezione apposita e separata.

Le polizze: quali stipulare?

Il CTS dice che i volontari vanno assicurati contro la malattia e gli infortuni, e per la responsabilità civile verso terzi.

Ognuna di queste fattispecie di polizze richiede un’analisi molto attenta della situazione effettiva e degli ambiti in cui opera l’ente (e i contesti in cui i volontari operano), poiché gli aspetti a cui prestare attenzione sono moltissimi. 

In questo senso, affidarsi alla relazione con un intermediario assicurativo presente sul territorio può essere di fondamentale importanza.

Vuoi approfondire il tema e ascoltare tutti i suggerimenti degli esperti? Guarda ora il video del webinar del 2 febbraio 2023 oppure richiedi i materiali dell'appuntamento del 27 luglio insieme a Gruppo Assimoco!

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