“5×1000? Non so cosa sia”
“Perchè sono obbligato a pagarlo?”
“…tanto fa il commercialista”
Chi è del Settore lo sa: il 5×1000 è una cosa che riguarda tutti. Ogni anno i singoli enti investono molto nella comunicazione di questo importante tema – dai cartelloni pubblicitari ai messaggi in cassetta delle lettere, passando per gli spot in tv e i banner su internet.
Ma nonostante gli sforzi, il coinvolgimento dei cittadini rimane tiepido (se comparato ad altre tipologie di donazioni e supporto al non profit, come abbiamo potuto sperimentare di recente durante l’emergenza Covid-19). Eppure il 5×1000 non costa nulla e fa molto per il Settore.
Per questo, all’inizio dei lavori sulla campagna del 5×1000 a favore del Terzo Settore, Italia non profit ha immaginato 10 domande da rivolgere ai cittadini, condividendole con un centinaio di utenti (scelti in maniera casuale per sesso, età, provenienza). Lo scopo dell’indagine – che non aveva i numeri per avere una valenza statistica – era catturare il grado di consapevolezza e il coinvolgimento rispetto al tema.
5x1000 o 8x1000?
Il primo importante dato emerso dall’indagine è la confusione generale rispetto alle definizione stessa di 5×1000. C’è chi confonde il 5×1000 con l’8×1000, definendolo “Quella cosa che Rai uno e il Papa pubblicizzano sempre” o “5% del tuo guadagno devoluto ad enti o chiesa“. Molti altri invece erano più confusi sui dettagli pratici del 5×1000, definendolo “una donazione obbligatoria”, “una tassa sul non profit” o addirittura “il 5 % di una tassa devoluta a progetti sociali”.
Il potenziale narrativo del 5x1000
Ma la ricerca non ha intercettato solo scettici e disillusi. Una buona fetta degli intervistati ha dimostrato – tramite le sue parole – un’importante affezione al tema.
La credibilità dell’operazione 5×1000 inizia molto prima della fase di richiesta di assegnazione tramite codice fiscale in dichiarazione dei redditi. Parte dalle azioni importanti che le non profit svolgono, ogni giorno, e dalla loro voglia di raccontarlo. Molti cittadini infatti, si sono definiti più motivati ad assegnare il 5×1000 se a conoscenza diretta dell’organizzazione, del loro operato o se, per qualche motivo, hanno intuito un’empatia verso il piano di valori espresso dell’ente.
Da qui è nata l’idea di Italia non profit di provare a immaginare una campagna che potesse promuovere il 5×1000 come un’operazione che fa bene a tutti, più che alla singola organizzazione. Che facesse sì chiarezza sugli aspetti più tecnici (e che potesse essere un supporto nel momento effettivo dell’assegnazione), ma che potesse inoltre implementare gli sforzi delle singole organizzazioni, descrivendone l’impatto a livello globale e l’importanza sul piano strategico.
C’è ancora un po’ di tempo per destinare il 5×1000. Quest’anno, più che mai, facciamo sapere ai cittadini che non c’è trucco e non c’è inganno: il welfare è un affare che riguarda tutti e al quale tutti dobbiamo contribuire.
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