Ho letto che il Codice ha introdotto la possibilità per associazioni e fondazioni di realizzare operazioni di trasformazione, scissione e fusione. Devo prevedere queste operazioni all’interno dello statuto?
Non esiste l’obbligo di riportare nello statuto la previsione positiva (l’associazione può trasformarsi …). L’ente potrebbe invece ritenere di inserire nello statuto il divieto di trasformazione (o di scissione o di fusione). Il consiglio è di non inserire nulla, per due ragioni pratiche; anche quando si intendesse vietare la futura trasformazione, un’assemblea straordinaria potrebbe modificare la primitiva volontà e quindi non sarebbe utile. La seconda ragione è che potrebbe invece risultare utile nel prossimo futuro operare una di queste operazioni e, se non vi sono ragioni di natura etica, non si comprende perché negarle ex ante.