Chi è un testimonial
Un testimonial è personaggio famoso che presta la sua immagine per sostenere una campagna di interesse generale. Può essere uno sportivo, un musicista, un attore, un presentatore, un influencer, un cuoco o un professionista di fama. Un personaggio che presta parte della sua reputazione e del suo capitale relazionale per sostenere un ente o una causa, stimolare le donazioni, promuovere comportamenti socialmente responsabili, sensibilizzare su un tema di rilievo.
Cose che devi assolutamente sapere per scegliere un testimonial
Il testimonial può essere un valore aggiunto per l’attività di raccolta fondi di un ente se ben scelto e coerente con la mission dell’ente stesso. Non è automatico che qualunque personaggio famoso possa essere adatto all’ente o alla propria causa. È sempre bene prestare molta attenzione a ciò che quel personaggio rappresenta, agli eventi della sua vita privata, o altri dettagli della sua attività o esistenza che possano andare in contrasto con la causa o la campagna che stiamo realizzando. Il testimonial adatto potrebbe essere quello che ha fatto “esperienza” della vostra organizzazione, è vicino e condivide i vostri ideali, che sia vicino ai pubblici che volete raggiungere. Non è detto che il testimonial si doni gratuitamente alla causa: è possibile che sia richiesto un compenso per l’attività da realizzare. In questo caso vale la pena di fare una riflessione in piùe valutare anche altre strade.
Vantaggi dell’utilizzo di un testimonial per un’organizzazione non profit
Il testimonial mette a disposizione un bene immateriale molto prezioso: la sua immagine. Se è una persona famosa e al contempo stimata e credibile quando si esprime in pubblico, molto probabilmente verrà ascoltata e può catalizzare l’attenzione su una situazione di interesse sociale o comunque generale.
Può prendere parte a eventi e iniziative dell’organizzazione, partecipare a campagne promozionali, donare cimeli da mettere all’asta e sarà tanto più efficace quanto più l’impegno sarà sincero e continuativo nel corso degli anni.
Un buon testimonial, la cui immagine è coerente con quella dell’ente, aiuta a risolvere alcuni problemi comunicativi, poiché il testimonial raggiunge le persone, mentre l’ente ci mette causa e il messaggio. Il testimonial potrebbe essere una scelta vantaggiosa per l’ente per:
- raggiungere una nuova fetta di pubblico;
- aumentare la propria visibilità;
- aumentare la raccolta fondi;
- dare un nuovo stile comunicativo all’organizzazione.
5 consigli essenziali per la giusta scelta di un testimonial
- Meglio vi conosce, più aderisce alla causa e più sarà rappresentativo. Se possibile cercate di scegliere un testimonial che sia vicino alle vostre attività, che in qualche misura e modo abbia fatto esperienza di voi. Prediligete interventi davvero autentici ed efficaci;
- Cercate di coinvolgere il più possibile il testimonial sul progetto. Non sempre è possibile intercettare un testimonial che vi conosce direttamente. In questo caso potrebbe essere utile pensare a dei momenti di conoscenza reciproca, di visita ai propri progetti, sedi o attività, per far entrare il testimonial sempre più dentro alla causa. Il testimonial ci mette la faccia, dona la sua immagine quindi dovrebbe essere preparato sulle vostre attività;
- Studiate una campagna e l’intervento del testimonial. Spesso l’intervento di questo personaggio famoso è una cartuccia che può essere sparata una sola volta nell’arco di un periodo di tempo, per questo è fondamentale studiare e programmare al meglio questo momento;
- Chiedete al testimonial di donare. Soprattuto se non lo conoscete in modo approfondito, un buon modo per comprenderne l’interesse e la vicinanza alla vostra causa è quello di chiedere di donare (a partire dalla sua immagine). La risposta vi restituisce la misura di ingaggio che vi potete aspettare – che non significa escluderlo – ma questo vi darà indicazioni chiare su come poter impostare i dettagli della campagna;
- Abbinate il suo intervento ad una richiesta esplicita di raccolta fondi. Affinché la collaborazione con il personaggio famoso sia efficace e produttiva rispetto alla raccolta fondi è fondamentale costruire un appello chiaro e diretto che stimoli le donazioni del pubblico che il testimonial può raggiungere. Il valore aggiunto del testimonial è proprio questo: che una persona famosa, grazie alla sua immagine, inviti a donare e muova all’azione persone che credono e si ispirano a lui/lei.
Potrebbe accadere che…
- il testimonial che avete ingaggiato si renda disponibile ma non doni e non chieda di donare. Non arrendetevi e provate a costruire intorno alla sua immagine le richieste. E guardate al bicchiere mezzo pieno: sicuramente avete appreso per il futuro che questo aspetto è da verificare prima di lanciare la campagna. Se il testimonial non è disponibile a chiedere di donare non è il testimonial adatto per voi;
- la scelta di quel personaggio famoso si riveli un boomerang. Un personaggio non adatto alla vostra campagna e a ciò che il vostro ente rappresenta può nuocere – anche gravemente – a tutti i vostri sforzi. Prima di procedere è bene sempre programmare e verificare il pubblico che si vuole raggiungere con questo personaggio, anche attraverso piccoli sondaggi e focus group. Questo vi permetterà di anticipare possibili brutte figure;
- avete sbagliato testimonial: è troppo famoso, troppo importante, troppo bravo e ha messo in secondo piano la causa e la call to action. Tanta comunicazione e poca raccolta fondi. Anche in questo caso, avete imparata qualcosa;
- al termine di un intervento un testimonial vi presenti un conto salato. Non date per scontato che la loro collaborazione sia pro bono: molto spesso, i testimonial chiedono un compenso. Prima di contattare un testimonial prevedete un budget per l’operazione e investite nella persona giusta giusto per ampliare e migliorare la relazione con i vostri nuovi possibili donatori.