La pandemia non ha ancora pienamente delineato un vero e proprio scenario socioeconomico. I suoi effetti sono infatti attutiti da misure pubbliche (e non solo) che hanno creato uno stato di sospensione tra mantenimento dell’esistente e investimento su un futuro imminente. In questo contesto, destinato comunque a chiudersi a breve, sono coinvolte anche le organizzazioni non profit e l’impresa sociale. Le loro azioni (o il loro immobilismo) in questa fase contribuiranno a determinare non solo il futuro del settore ma di segmenti importanti del welfare e, più in generale, della vita sociale e civile, ovvero di ambiti che l’emergenza Covid ha fortemente sollecitato e compromesso. Per fare il punto della situazione su come le organizzazioni sociali stanno vivendo in questa fase intermedia ne abbiamo parlato con Francesco Abbà, imprenditore sociale, consulente e presidente di Cgm Finance. La finanza, in particolare, potrebbe giocare quel ruolo sia di garanzia che di rigenerazione che oggi appare sempre più cruciale.
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