Le 3 cose da sapere sul bilancio degli Enti di Terzo Settore

Gli enti non profit con entrate superiori ai 220 mila euro sono obbligate a redigere il bilancio secondo le indicazioni del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. In questa guida trovi indicazioni utili su come approcciare la redazione del bilancio.

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Gli ETS non commerciali che superano 220mila euro di entrate annuali (commerciali e non commerciali) devono redigere un vero e proprio bilancio formato da stato patrimoniale, rendiconto gestionale e relazione di missione.

Quali sono le indicazioni ministeriali

Con DM 5 marzo 2020, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha pubblicato la modulistica di bilancio degli enti del Terzo settore che deve essere adottata. La modulistica riprende, sia per lo stato patrimoniale che per il rendiconto gestionale, l’impianto delle precedenti linee guida della Agenzia delle Onlus la quale si rifaceva ad analoghe linee guida dei dottori commercialisti dei primi anni 2000.
La differenza sostanziale risiede nel fatto che lo schema – che è imposto, non proposto a differenza dei casi precedenti – riporta nella parte del rendiconto gestionale la tripartizione sia per gli oneri che per i proventi tra attività di interesse generali (quelle principali), attività diverse e attività di raccolta fondi; la tripartizione è quella di legge che si ritrova negli articoli 5, 6 e 7 del Codice del Terzo Settore.
Nel decreto citato, sono stati riportati anche gli elementi essenziali che devono essere contenuti nella relazione di missione da produrre unitamente al rendiconto.

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Come rendicontare le raccolte pubbliche di fondi

Come per il caso di chi può redigere il semplice rendiconto, ha particolare importanza l’obbligo di riporto, nella relazione di missione, di un mini-rendiconto per le raccolte pubbliche occasionali di fondi, quelle “di piazza” nel corso delle quali si offrono ai sovventori beni di modico valore o servizi ex art 79, c 4, lett a) del D Lgs 117/17.
Per poter fruire della non concorrenza alla formazione del reddito delle entrate derivanti da questi eventi, è pertanto obbligatorio aggiungere per ogni raccolta pubblica occasionale di fondi un breve specchietto che riporti dettagliatamente entrate e spese, in questo caso con il criterio di cassa. In aggiunta si deve esporre, per il tramite di una relazione illustrativa, l’esito di ogni singola campagna.
In assenza dello specifico mini-rendiconto e relazione, le raccolte produrrebbero reddito di natura commerciale, con le conseguenze del caso.

Come approvare il bilancio

Il bilancio annuale deve essere redatto e approvato dal Consiglio Direttivo (o organo amministrativo) e portato all’assemblea dei soci per le conseguenti delibere nei termini statutari che non possono superare il 30 di giugno, data entro la quale bisogna depositare il documento al RUNTS, nelle modalità che verranno riportate nel decreto che regolerà il funzionamento del RUNTS, di prossima pubblicazione.

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