Risparmio fiscale per le donazioni COVID-19: quale norma conviene?

Carlo Mazzini
Scritto da
Carlo Mazzini
INTERVISTA A

Il Decreto Cura Italia introduce nuove agevolazioni fiscali specifiche per le donazioni in favore di interventi di contrasto alla pandemia di Covid-19. In alcuni casi però rimane conveniente avvalersi di quanto previsto dal Codice del Terzo Settore.

ASD e SSD, come sta andando con la Riforma dello Sport? Partecipa all’indagine “Sport e Terzo settore” Di’ la tua

Il DL 18/20 Cura Italia ha aggiunto un’ulteriore previsione di risparmio fiscale nel panorama già abbastanza affollato di deduzioni e detrazioni (per tacere dei crediti d’imposta) per chi dona.
Limitandoci ai casi di ODV, APS ed ONLUS (stiamo comunque parlando di almeno 70mila enti), mettiamo a confronto la norma del “Cura Italia” con quella del Codice del Terzo Settore.

Donazioni da parte di:Cura Italia (DL 18/20) Codice del terzo settore (D Lgs 117/17)
Persone fisicheA favore di: Fondazioni o Associazioni legalmente riconosciute. Agevolazioni previste: Detrazione 30% fino a 30mila euro di detrattoA favore di APS e ONLUS. Agevolazioni previste: Detrazione 30% fino a 30mila euro di donato; per le ODV detrazione 35% fino a 30mila euro di donato. In alternativa Deduzione fino al 10% del reddito complessivo lordo
Aziende (per il Cura Italia anche altri soggetti titolari di reddito d’impresa)A favore di Fondazioni, Associazioni (riconosciute e non), Comitati, Enti (anche pubblici). Agevolazioni previste: Deduzione senza limite A favore di ONLUS, ODV, APS. Agevolazioni previste: Deduzione fino al 10% del reddito complessivo lordo
Enti non commercialiCome Persone fisicheCome Aziende
Attività finanziabiliInterventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19Tutta l’attività dell’ente

Dallo schema possiamo trarre alcune considerazioni schematiche:

  • Con il Cura Italia le attività finanziabili sono soltanto quelle promosse per contenere e gestire l’emergenza; qui non si intende certamente limitare solo gli interventi al campo sanitario, ma la relazione con l’epidemia deve essere sicuramente diretta. Pertanto, prestare aiuto a anziani – per non farli uscire a far la spesa – organizzando un servizio ad hoc è un’attività che favorisce il contenimento dell’epidemia. Se invece deve essere finanziato l’ente perché c’è necessità che sia assicurata la continuità degli stipendi o della copertura dei costi di affitto o di altri costi incomprimibili per spese necessarie, la norma di riferimento è il Codice del Terzo Settore.
  • Con il Codice del Terzo Settore, le persone fisiche possono optare per la deducibilità, più conveniente per redditi superiori a 29/30mila euro.
  • Le aziende sembrano avere maggiore convenienza nell’usare il Cura Italia in luogo del Codice del Terzo Settore ma:
    • non è credibile che un imprenditore destini una parte considerevole dei suoi utili (che dovrebbero essere la fonte principale dei suoi guadagni) a favore di una pur nobile causa; il limite del 10% non è assolutamente basso;
    • la norma del Codice del Terzo Settore permette, in tema di deducibilità, di spostare fino alle successive 4 dichiarazioni la deduzione eventualmente non goduta sui redditi 2020.
  • D’altro canto, le aziende potrebbero utilizzare il Cura Italia superando senza problemi il 10% di un reddito per un esercizio che si prospetta avaro di utili; ma qui la considerazione ulteriore è che destinare le – poche – risorse a fini estranei all’impresa potrebbe diventare un problema per le aziende, in quanto potrebbe sostenersi che se le donazioni sono eccessive – rispetto ai risultati (incerti) dell’anno in corso, si metterebbe a rischio la continuità aziendale.

Dal punto di vista del requisito soggettivo (cioè a chi dono), sempre rivolgendo l’attenzione a ODV, APS e ONLUS: 

  • non c’è problema per suggerire anche il decreto Cura Italia per le donazioni da aziende, la platea dei beneficiari è molto ampia e comprende in modo esplicito o implicito ODV, APS e ONLUS;
  • per le donazioni da persone fisiche, invece, il decreto Cura Italia ricomprende solo Fondazioni o Associazioni riconosciute (quindi con personalità giuridica) e alza il tetto di detrazione non in termini percentuali (30% come per il Codice) ma in termini assoluti in quanto il limite di 30mila euro è riferito al massimo di detrazione, quindi di risparmio fiscale e non – come nel caso del Codice del terzo settore – al massimo della donazione detraibile
  • la norma del Codice del Terzo Settore ricomprende (tra chi è ODV, APS ed ONLUS) anche chi non ha personalità giuridica.

Nel concreto, il suggerimento per ODV, APS e ONLUS è:

  • riferire ai donatori persone fisiche di continuare ad utilizzare la norma riportata dal Codice del terzo settore (art 83, cc 1 e 2, D Lgs 117/17)
  • se si vuole realizzare una campagna rivolta ai grandi donatori, riferire entrambe le norme (Cura Italia e Codice del terzo settore) in quanto solo il contribuente può sapere quale delle due norme conviene attivare
  • riportare alle aziende le due normative, aggiungendo peraltro che le erogazioni da Cura Italia sono deducibili anche ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).
Scarica la Guida per chi dona ai tempi del Coronavius
Vuoi approfondire? Scarica la guida per chi dona, realizzata in collaborazione con Carlo Mazzini e aggiornata con le ultime novità
SCARICA

TUTTI I DIRITTI RISERVATI. È vietato qualsiasi utilizzo, totale o parziale, del presente documento per scopi commerciali, senza previa autorizzazione scritta di Italia non profit.

SCRITTO DA
Carlo Mazzini
Esperto di legislazione degli enti non profit e fiscalità
Italianonprofit
Accedi a funzionalità esclusive dedicate agli utenti iscritti ad italia non profit, è gratis