Sembra una trama pirandelliana; seria, umoristica e tragica assieme.
È il RUNTS
Uno
Finalmente abbiamo un solo registro dove trovare i dati degli enti; chi opera in nome e per conto dell’ente, quali sono i suoi poteri e fin dove si può spingere ad obbligare l’ente con i terzi. I bilanci, gli statuti, le attività tipiche e le altre attività. Se fa più riferimento ai volontari o ai lavoratori. E tanto altro.
Un unico registro con regole uguali in tutte le regioni d’Italia. Uno strumento che offre al terzo settore la possibilità di essere considerato – dal resto del mondo là fuori – valutabile economicamente e socialmente, ben oltre alle buone etichette fatte di nulla.
Nessuno
Il RUNTS è attivo da 16 mesi (fine novembre 2021) ed esiste per gli enti iscritti, per le amministrazioni pubbliche che ne controllano i contenuti ma non per tutti gli altri. Persone, donatori, aziende, altre amministrazioni pubbliche.
Il RUNTS è “nessuno” perché ad oggi non è ancora online la versione front end, manca la versione pubblica della piattaforma, quella che ci restituisce per ogni ente il set di dati. Ad oggi abbiamo solo un file in pdf e uno in excel che riporta dati meno che essenziali. Codice fiscale, denominazione, tipologia di ente del terzo settore, Comune e Provincia della sede legale, rappresentante legale, partecipazione o meno al 5 per mille, se l’ente fa parte di una rete associativa, data di iscrizione.
Utilità pari a quella che può avere un cannocchiale senza lenti per guardare lontano.
Centomila
Al 27 marzo, gli enti iscritti al RUNTS sono 100.234
Un successo. Per le amministrazioni pubbliche che hanno peraltro trasmigrato, con molti inciampi e titubanze, le moltissime APS e ODV. Per gli enti che ce l’hanno fatta nonostante gli inciampi e le titubanze sia esterne che interne.
Quindi: arrivati a quota 100mila, ci chiediamo se sia possibile ottenere la versione finale della piattaforma front end attraverso la quale chiunque sia interessato – per qualsiasi ragione – a verificare la posizione di un ente, possa farlo.
Un piccolo passo per chi gestisce software e piattaforme pubbliche, un grande passo per il Terzo Settore e per tutta la società italiana.
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