Il Registro e l’assicurazione dei volontari: un incontro tra esperti

Il Codice del Terzo Settore (D. Lgs. 3 luglio 2017, n. 117) ha dedicato diversi articoli alla figura del volontario e alla sua importanza all’interno degli enti; in particolare, si è concentrato sull’importanza di una loro corretta individuazione e tutela. In un Decreto successivo, il D.M. 6 ottobre 2021, il Ministero dello Sviluppo Economico ha ulteriormente specificato e definito la tematica assicurativa.

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Il 2 febbraio Italia non profit e Gruppo Assimoco hanno organizzato un incontro tra esperti sul Registro e l’assicurazione dei volontari, aperto a tutte le organizzazioni.

In questa occasione hanno presentato le principali novità normative e gli obblighi in capo agli enti nella gestione dei volontari, e suggerito una serie di soluzioni e approcci per rispondere al meglio alle nuove esigenze.

Le novità normative e gli obblighi conseguenti

Il CTS (all’articolo 17) definisce in modo molto completo e dettagliato chi è il volontario, delineando di fatto un profilo e delle caratteristiche molto particolari.

All’articolo 18 poi sancisce l’obbligo per gli ETS di assicurare tutti i volontari (abituali e occasionali), contro gli infortuni, le malattie e per la responsabilità civile verso i terzi.

Il come farlo è stato poi dettagliato dal DM 6 ottobre 2021, che – fra le altre cose – al suo articolo 3 prevede che i volontari vadano inseriti in un apposito registro.

Il registro dei volontari diventa così un elemento fondamentale per la regolarità del rapporto tra ente e volontario, e per la corretta relazione con l’impresa assicuratrice.

Assicurare i volontari: come organizzarsi

E’ molto importante notare che il DM 6 ottobre 2021 precisa (all’art. 1) che tutti i volontari devono essere assicurati, anche quelli occasionali: è fondamentale per le organizzazioni essere in grado di definirli differenziandoli rispetto a quelli abituali.

Sempre lo stesso decreto ha previsto che possano esistere dei meccanismi assicurativi semplificati: parliamo delle polizze “collettive” o “numeriche”, che si rivolgono a una pluralità di soggetti, determinati o determinabili.

E’ importante che l’ente sia in grado di raccogliere e comunicare alla propria impresa assicuratrice i dati di tutti i volontari, anche di quelli occasionali: perciò, anche se per loro non è previsto l’obbligo di inserimento nel registro, è comunque buona norma segnare i loro dati all’interno dello stesso, in una sezione apposita e separata.

Le polizze: quali stipulare?

Il CTS dice che i volontari vanno assicurati contro la malattia e gli infortuni, e per la responsabilità civile verso terzi.

Ognuna di queste fattispecie di polizze richiede un’analisi molto attenta della situazione effettiva e degli ambiti in cui opera l’ente (e i contesti in cui i volontari operano), poiché gli aspetti da attenzionare sono moltissimi. 

In questo senso, affidarsi alla relazione con un intermediario assicurativo presente sul territorio può essere di fondamentale importanza.

Vuoi approfondire il tema e ascoltare tutti i suggerimenti degli esperti? Guarda ora il video del webinar!

 

Questo articolo fa parte del progetto “Pronto Assicurazione” creato da Italia non profit in collaborazione con Assimoco. Scopri i dettagli del progetto.

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