Morning has broken – editoriale

Nulla è come sembra e tutto è intrecciato, anche nel non profit. Ce lo racconta Carlo Mazzini nella sua rubrica di attualità, affrontando i temi importanti del non profit, in una lettura critica e commentata ai principali avvenimenti del Terzo Settore.
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Questa mia nuova rubrica – imprudentemente ospitata da Italia non profit – ha per titolo “Morning has broken”, e si ispira al famoso brano di Cat Stevens. Le ragioni per chiamare così questa rubrica sono diverse. La prima è lo stupore riportato dal testo quando parla di un dio che crea le cose con il suo solo passaggio; confesso di provare lo stesso stupore nell’osservare ogni giorno le attività degli uomini, che dove passano sanno costruire montagne di genialità, altruismo e solidarietà così come sanno scavare voragini di stupidità, egoismo e indifferenza. La seconda ragione è che Morning has broken  – la canzone – nasconde una storia di ricordi e rimandi, dove nulla è mai come sembra. 

 

L’ha scritta Cat Stevens nel 1971, ma l’ha pubblicata nel 1972. No: Cat Stevens non si chiama così, dato che nasce come Steven Demetre Georgiou, poi prende lo pseudonimo che sappiamo ma successivamente cambia ancora il nome in Yusuf Islam. Qualsiasi sia il suo nome, comunque non l’ha scritta lui; l’ha presa in prestito (copia e incolla) da una poetessa inglese di inizio secolo scorso la quale, a sua volta, ha riadattato un’antica melodia gaelica. La melodia originaria accompagnava un testo natalizio mentre la poetessa inglese – Eleanor Farjeon – si riferiva alla creazione del mondo, creazione che si rinnova ogni giorno.
 Quindi; melodia gaelica che viene ancora oggi usata come canto natalizio – con altre parole – e del quale un cantautore inglese, figlio di un greco-cipriota e di una svedese, un giorno ha trovato lo spartito in un negozio di dischi e ha riproposto la musica con il testo riadattato quarant’anni prima dalla poetessa. E da lì l’ha fatto diventare un successo pop.

Ce n’è abbastanza per dire che: nulla è come sembra, tutto è intrecciato, correlation is not causation.

Proprio come a parlare del non profit. Nulla è come sembra o come viene riportato, e ce ne accorgeremo anche affrontando alcuni temi in questa rubrica. La terza ragione è la più profonda, la più seria, quella più intensa. La canzone è stupenda, l’avrei utilizzata anche se avessi dovuto parlarvi di deformazione elastica delle strutture! E ciò che suona bene accompagna bene le nostre giornate, le rende più liete, spingendoci a ripetere ogni giorno, con candore e gratitudine, “Morning has broken”.

 

Vi dò quindi appuntamento qui ogni due settimane – impegni di lavoro permettendo – e parlerò di temi allegri e entusiasmanti come il fisco delle non profit, la riforma del Terzo Settore, i problemi di governance delle organizzazioni, il disinteresse del mondo esterno per il non profit, l’irrilevanza del settore nel mondo della comunicazione mainstream.

Ci aspettano momenti esaltanti di confronto sul mondo del non profit.
Fate presto, che sta per iniziare un nuovo giorno!

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