Intendo dire … la Riforma. Finitela.
Mandate la famosa richiesta di autorizzazione alla Commissione Europea per capire se le norme del Codice e sull’Impresa sociale sono compatibili con i principi europei.
Come dite? Che i diversi uffici governativi sulle politiche comunitarie hanno sollevato dubbi?
Legittimo. Pubblicate i dubbi, la corrispondenza, le tesi e le contro-argomentazioni.
E poi decidete. Siete lì per questo.
Come dite? C’è una parte di Terzo Settore al quale non garba l’articolo 79 del Codice dove si determinano le regole di commercialità delle singole attività e dell’ente in generale?
Legittimo. Quella parte di Terzo Settore si esponga, spieghi i dubbi, riporti le proposte alternative.
E lo faccia pubblicamente. È lì per questo.
Fate partire il RUNTS.
Come dite? Ci sono Regioni che non hanno ancora inserito i dati delle ODV e delle APS nel database?
Capisco. In effetti hanno avuto poco tempo per chiedere i dati, inserirli o farli inserire dalle stesse organizzazioni all’interno di un database regionale che consentisse il riversamento dei dati medesimi nel Registro già approntato da Infocamere. Il 10 settembre 2020 la Conferenza Stato-Regioni sanciva l’intesa relativa alla gestione del RUNTS a livello locale e quindi a partire da quella data le Regioni e le Province autonome sapevano già tutto ciò che era necessario sapere. In soli 9 mesi è complesso fare tutto questo. Si riesce a fare un bambino – e se raggiungiamo settembre arriviamo al tempo di gestazione di una balenottera azzurra – ma evidentemente non riusciamo a raccogliere dati (molti dei quali già acquisiti) e a organizzarli in un database esportabile in quello generale!
Chi è a capo di tutto, dica pubblicamente qual è il termine ultimo promesso dalle Regioni per effettuare questa estenuante attività di raccolta ed inserimento dati.
Siete tutti (Stato e Regioni) lì per questo.
In queste poche e spero chiare richieste, vi è un termine comune, ed è “pubblico”, nel senso di rendere pubbliche le ragioni dei ritardi, dei dubbi, le date di avvio.
Perché nulla è più fastidioso di chi ripete alla nausea col ditino alzato il mantra della trasparenza agli enti del Terzo settore e poi si nasconde dietro la complessità delle cose (che esiste), rifuggendo sdegnosamente dalle proprie responsabilità.
Se non volete dire il perché e il percome, ditelo pubblicamente.
Se ritenete di averlo detto ampiamente, sappiate che dovete cambiare il media manager.